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Linfedema arto superiore, cause e sintomi

1 min di lettura

Il linfedema agli arti superiori è una malattia sempre più diffusa in Italia, con nuovi casi registrati ogni anno, per una media di una persona su 20 con diagnosi dello specialista. 

In alcuni pazienti è invalidante, in altri causa di fastidi e difficoltà di articolazione dell’arto interessato, questa malattia richiede una diagnosi precoce, così da procedere con le cure e i trattamenti adeguati. Infatti, se si interviene tempestivamente, si possono attenuare i sintomi ed evitare il progredire degli effetti indesiderati.

Il linfedema, solitamente, si presenta circoscritto a un solo arto o in altre parti del corpo. Quando si manifesta in entrambi gli arti, può essere riconducibile ad altre patologie che includono il linfedema tra i sintomi. Accompagnata da gonfiore e pesantezza, questa malattia può essere diagnosticata tramite analisi cliniche e test specifici.

Se, infatti, il paziente lamenta difficoltà di articolazione del braccio o gonfiore, ispessimento della pelle o pesantezza, fino anche a sensibilità cutanea della zona interessata, probabilmente questi sintomi sono da ricondurre al linfedema.

Ma che cosa causa il linfedema al braccio? Che cos’è? Come si possono alleviare i sintomi del linfedema agli arti superiori?

Scopriamolo con Solidea.

Che cos'è linfedema al braccio?

Il linfedema è un accumulo anomalo della linfa nelle zone interstiziali del sistema linfatico, che è causato da un rallentamento o, addirittura, da un blocco della stessa circolazione linfatica. 

Questa malattia, solitamente, si manifesta come già detto a un solo arto, che può gonfiarsi, dare sintomatologia dolorosa o difficoltà nei movimenti. Inoltre, la pelle può risultare più spessa e lucida, causando anche asimmetria sul piano estetico tra i due arti ed essere più suscettibile alle infezioni.

In base a criteri diagnostico-strumentali e clinici di cui dispone la medicina attuale, si possono rilevare diversi stadi dell’edema, che possono diventare anche invalidanti. Una diagnosi tempestiva, a opera di uno specialista, può essere importante nell’attenuazione della sintomatologia del linfedema, permettendo di convivere in maniera normalizzata con la malattia.




Quali sono le cause del linfedema arto superiore?

Le cause scatenanti del linfedema al braccio possono essere molteplici. Di base, però, esistono due macro categorie:

  • Primario: cause genetiche che possono manifestarsi in maniera precoce o tardiva;
  • Secondario: dovuto, solitamente, a trattamenti oncologici.

Per quanto riguarda il linfedema congenito, questo è presente sin dalla nascita per ereditarietà. Può presentarsi, però, entro i 35 anni ed essere precoce o dopo questa soglia d’età, diventando tardivo. Congenita può essere una circolazione linfatica lenta o propensione al blocco dei vasi.

Il linfedema alle braccia può presentarsi in modo secondario a causa, ad esempio, di un post-intervento oncologico. Nelle donne che hanno subito un intervento per tumore alla mammella è probabile si possa presentare anche questa malattia. In tali casi è molto importante, quindi, sensibilizzare la paziente ad avere un’attenzione dedicata anche alla possibile comparsa del linfedema.

È sempre, comunque, importante rivolgersi a un medico per valutare l’insorgenza di sintomi riconducibili e intervenire nella maniera più appropriata.

La diagnosi corretta è operata grazie all’uso di tecniche di imaging, oltre al consulto fisico dello specialista, come la tomografia computerizzata (TC), la risonanza magnetica (MRI), l’Eco-Color-Doppler e la linfoscintigrafia.

Quali trattamenti per il linfedema al braccio?

Quali sono, quindi, i trattamenti che vengono messi in essere per il linfedema al braccio? Sotto stretto consiglio medico, è possibile attenuare la sintomatologia del linfedema in vari modi.

Il linfodrenaggio manuale, ad esempio, aiuta a svuotare i condotti dalla linfa accumulata. Lo specialista, durante la terapia, opererà la pressoterapia per agevolare il drenaggio della linfa in eccesso.

A seguito di questo trattamento, che dovrà comunque essere indicato dal medico in base alle cause scatenanti del linfedema, si possono portare i bracciali elastici compressivi, come quelli prodotti da Solidea.it. La compressione graduata del tutore elastico, infatti, stimola il ritorno linfatico e venoso, grazie al micromassaggio dei tessuti Solidea.




Oltre alla pressoterapia e l’uso di tutori elastici per le braccia, bisogna avere una buona cura igienica della zona interessata, per scongiurare eventuali infezioni, ed evitare di indossare indumenti troppo costrittivi.

Il medico, inoltre, potrà associare una cura farmacologica e, in casi più invalidanti, consigliare un intervento chirurgico. Il problema del linfedema, con l’attuazione di quest’ultimo trattamento, non avrà una risoluzione definitiva, ma potrà essere utile al paziente per ritrovare una mobilità più agevole.

La terapia chirurgica e decongestionante ha prodotto importanti risultati sul piano clinico dei pazienti, risultando delle buone strade, che lo specialista potrebbe consigliare di intraprendere.

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