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Cos’è la flebite, come si manifesta e come curarla

1 min di lettura

La flebite è l’evento che si manifesta quando una vena superficiale si danneggia per colpa di un trombo o di un coagulo di sangue. La comparsa di un coagulo può ostruire il corretto flusso della circolazione. Avrete infatti sentito più spesso nominare la flebite con il nome di trombosi venosa superficiale, oppure, tromboflebite.

Cosa sono la flebite e la trombosi

La flebite e la trombosi venosa superficiale sono la stessa patologia che consiste nella formazione di trombi che possono compromettere il sistema venoso e, di conseguenza, compromettere il funzionamento dei nostri organi principali. Possono essere molteplici i motivi che rispondono al perché viene la flebite, e alcune delle cause sono molto comuni, tra cui obesità, traumi, eccessiva sedentarietà, degenza, immobilità post-operatoria, assunzione di medicinali.

Flebite e trombosi si manifestano soprattutto agli arti inferiori. Tra i soggetti più a rischio ci sono le persone che soffrono di vene varicose alle gambe. La formazione di un trombo può presentarsi in qualsiasi parte del corpo, e diventa una trombosi venosa profonda quando si presenta all’interno di un muscolo, mettendo la persona a rischio di gravi complicazioni vitali.

Come si manifesta la flebite e come riconoscerla?

Abbiamo definito che la flebite è un grave affaticamento venoso che favorisce l’ostruzione di una vena superficiale, per la formazione di un coagulo o di un trombo. Questo mal funzionamento del sistema circolatorio avviene nelle vene superficiali, soprattutto delle gambe, e ci si può accorgere della sua presenza anche con la palpazione della zona interessata.

I sintomi più comuni della flebite che permettono di riconoscerla sono: il gonfiore di una vena, l’arrossamento e il dolore della parte colpita. Al tatto la gamba risulterà dura oltre che dolente.

La presenza della flebite è collegata a cause del rallentamento della circolazione venosa. Attenzione quindi a quando si trascorre molto tempo nella stessa posizione, come durante lunghi viaggi in macchina o in aereo; quando si è costretti a passare periodi allettati, per malattie o interventi chirurgici. È fondamentale fare particolare attenzione quando si hanno delle alterazioni della coagulazione, come:

  • trombofilia genetica
  • assunzione di pillola contraccettiva o farmaci ormonali sostitutivi
  • gravidanza
  • malattie tumorali

Cosa fare in presenza di flebite e chi la cura

In caso abbiate il sospetto di un’alterazione venosa, pensate di essere in presenza di tromboflebite o flebite, come intervenire non deve essere un dubbio: contattate il vostro medico. Per la diagnosi di flebite è necessario che il medico sia informato dei sintomi per fare una prima valutazione.

L’accertamento della malattia avverrà dopo analisi del sangue ed indagini come l’ecografia e l’ecodoppler. Se i risultati dell’ecografia sono chiari si procede con accertamenti più sofisticati come TAC, risonanza magnetica e venografia (una radiografia con mezzo di contrasto che rileva la presenza della TVP.

I medici specialisti di riferimento che seguono la cura e i trattamenti della flebite sono l’angiologo e il flebologo. È importante seguire attentamente le istruzioni del medico e non trascurare la prevenzione per evitare che la flebite si trasformi in un disturbo venoso più grave.

Flebite: come intervenire 

Sottolineiamo che in caso di flebite è importante consultare il proprio medico di base, oppure, se già in contatto con un medico specializzato, il proprio medico di riferimento. Tra le accortezze che possiamo applicare nel quotidiano per far fronte all’aggravamento di una flebite, o per prevenire affaticamento venoso, troviamo:

  • mantenere le gambe sollevate per favorire il ritorno venoso
  • assicurarsi di fare movimento per evitare migliorare la circolazione
  • utilizzare calze a compressione graduata, per prevenire e diminuire i disturbi.

Non esistono consigli condivisibili da tutti su cosa prendere o cosa mangiare in caso di disturbi circolatori perché sono indicazioni da avere “su misura”. Quelle appena elencate sono delle semplici buone abitudini per intervenire sulla flebite parallelamente ad una terapia che, a volte, può prevedere l’utilizzo di antinfiammatori, antidolorifici e anticoagulanti.

Ricorda quindi di soddisfare qualsiasi dubbio chiedendo al tuo medico. Tu puoi farti del bene mantenendo in buona salute il tuo apparato cardiocircolatorio. Dedica un’ora al giorno all’attività fisica, anche una camminata a passo sostenuto, e indossa calze elastiche compressive quando passi tanto tempo nella stessa posizione, a lavoro o in viaggio.



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