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Come mettere le calze antitrombo?

1 min di lettura

Spesso consigliate per facilitare l’afflusso sanguigno nelle gambe o a seguito di un intervento, e il conseguente decorso post operatorio di media-lunga durata, le calze antitrombo sono un dispositivo medico e si presentano come calze elastiche. Possono essere di tre tipologie:

  • Autoreggente: dalla punta del piede fino a quasi la zona inguinale;
  • Monocollant: dall’anca fino al piede;
  • Gambaletto: dal polpaccio in giù.

In base alla tipologia di prodotto si avrà una sua maniera diversa di utilizzo. Il modello viene consigliato dal proprio medico, che ne specifica al paziente modalità d’uso a seconda dell’esigenza.

Tutti i dispositivi antitrombo hanno una punta ispettiva, che permette al medico di controllare l’arto senza dover sfilare il dispositivo. L’evento che ne richiede l’utilizzo è un’operazione, come la protesizzazione dell’anca o del ginocchio, un parto cesareo o, comunque, una qualsiasi operazione a cui consegue un allettamento del paziente o un periodo di completo riposo.

Se il paziente ha problemi di circolazione sanguigna questa verrà agevolata durante il periodo di degenza. Dopo aver dialogato con il medico con cui si è in cura, si procede con l’acquisto delle giuste calze antitrombo in base alle esigenze riscontrate.

Per indossare le calze antitrombo, bisogna per prima cosa assicurarsi che la pelle delle gambe sia ben pulita. Poi, cospargerla con un velo di talco e prendere le calze. Maneggiare con cura, usando se possibile dei guanti per evitare di danneggiarle con unghie o altro.

Per indossare la calza antitrombo: arrotolare la punta del prodotto fino al tallone, allargare con le mani e poggiare le dita sulla stoffa elastica. Poi, gradualmente, srotolare la calza fino al tallone.

Attuare la stessa procedura con l’altro piede, badando bene di trovarsi in una posizione confortevole per l’esigenza. Infine, far aderire le calze sul resto delle gambe, ponendo attenzione nel sistemare il tessuto in modo tale che la parte elastica possa comprimere uniformemente gli arti. Ciò dovrà essere fatto con delicatezza, utilizzando i palmi delle mani ed evitando di tirare dall’estremità della calza.

Similmente, agire con le altre tipologie di calza antitrombo. La scelta dei gambaletti non è spesso consigliata, perché comprime troppo solo la parte inferiore dell’arto, ma in base alle esigenze il medico saprà indicare la via giusta.

Quanto tenere le calze antitrombo dopo intervento?

Le calze antitrombo devono essere portate in base alla prescrizione medica e alla tipologia di intervento a cui si è sottoposti. Solitamente, il periodo nel quale tenere le calze contro una possibile trombosi si aggira a circa 40 o 45 giorni.

Il dispositivo medico può essere portato per uso diurno, ma anche di notte, per favorire la circolazione. Sono particolarmente indicate soprattutto quando, post-intervento, viene prescritto un periodo di riposo totale con assenza completa di deambulazione dal letto.

I trombi sono dei coaguli di sangue che si creano se l’afflusso sanguigno rallenta troppo, anche in fasi di degenza prolungata. Questi possono essere pericolosi per il paziente, in quanto i trombi possono generare gonfiori e dolori agli arti, fino ad arrivare a casi più gravi con ictus o infarti. È per questo motivo che è consigliato utilizzare calze antitrombo adatte alle proprie esigenze, indicate in base al proprio stato di salute.

La calza antitrombo serve a generare una compressione, che indicativamente varia dai 15/18 ai 18/21 mmHg). Ciò consente di aumentare la velocità del transito del flusso sanguigno, stimolato dalla compressione uniforme delle fibre elastiche.

Come lavare le calze antitrombo

Le calze antitrombo si possono lavare sia a mano che in lavatrice. Per prima cosa, bisogna capovolgere il tutore, in modo tale che il lavaggio avvenga sulla parte interna del prodotto. La temperatura dell’acqua può arrivare fino agli 80° essendo una calza progettata per durare nel tempo mantenendo invariate le proprie caratteristiche.

Evitare la centrifuga e mettere le calze ad asciugare lontane da fonti di calore. Basterà stenderle direttamente sullo stendino, all’aria aperta. Anche se vi sono macchie dovute all’utilizzo di farmaci, non strofinare le calze. Utilizzare esclusivamente detersivi delicati e non troppo aggressivi. Non utilizzare disinfettanti, in quanto possono rovinare le fibre della calza.

La calza può essere lavata tutti i giorni, prolungando così la vita del prodotto e l’utilizzo. È consigliabile l’acquisto di almeno due calze, in modo tale da poterle cambiare quotidianamente.

Bisogna stare ben attenti che mantengano la loro elasticità e che non si allarghino le fibre. Il prodotto deve presentarsi come appena acquistato per mantenere l’efficacia. Le calze, infatti, devono esercitare una pressione tale da favorire la circolazione sanguigna. Se queste dovessero essere troppo allentate sulla gamba, non potrebbero mantenere la loro peculiarità, non portando giovamento al paziente.

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